PSR, in Emilia Romagna aziende bio a bocca asciutta dal 2017

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Aziende agricole a vocazione biologica e integrata che aspettano ancora i pagamenti dei contributi del Piano di Sviluppo Rurale per domande presentate addirittura nel 2017. Una situazione che preoccupa Giordano Zambrini, presidente della CIA di Imola che, insieme ad Andrea Arcangeli, responsabile sindacale dell’associazione, ha incontrato nei giorni scorsi Daniele Dosualdo, il nuovo dirigente dello STACP (Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca) di Bologna e Fabio Falleni, responsabile delle misure a superficie del PSR.

Un incontro necessario per parlare di questo grave ritardo nei pagamenti, che pesa sulle aziende in un’annata già difficile per i forti cali produttivi e prezzi che non coprono i costi di produzione. “Si tratta – spiega il presidente di CIA Imola – di un ulteriore problema per le aziende a vocazione biologica e integrata di Imola e Bologna, che non possono permettersi di attendere altri mesi per ricevere ciò che gli spetta. Peraltro la Regione sta continuando a sostenere un tipo di agricoltura sempre più sostenibile e pare quindi assurdo che il ritardo riguardi proprio il biologico, la più “green” delle modalità produttive, adottata da molte aziende anche nella Valle del Santerno”.

Nel corso dell’incontro i due dirigenti della Regione hanno chiarito che il problema non dipende, naturalmente, dalla volontà di non corrispondere alle aziende ciò che gli spetta, ma da quella che può essere definita un’incongruenza di dati tra chi compila le domande e chi la deve analizzare e accogliere. In sostanza le domande su queste Misure del PSR vengono fatte dai CAA (Centri di Assistenza Agricola) delle associazioni agricole e arrivano ai tecnici dello STACP che controllano, attraverso un programma di geo-localizzazione delle superfici aziendali nelle nuove modalità fissate dai Regolamenti dell’Unione Europea, che siano congrue. Ed è qui che il sistema va in tilt: i due sistemi di invio e analisi mostrano dati diversi e si crea un’anomalia che blocca l’iter della domanda e il successivo pagamento.

“L’incontro con Daniele Dosualdo e Fabio Falleni è stato proficuo e ha aperto un canale diretto di comunicazione, anche per un controllo più stretto dei futuri iter dei PSR. Ci hanno spiegato da cosa deriva questo ritardo e assicurato che il loro obiettivo è pagare i contributi relativi a 2017 e 2018 entro dicembre, mentre quelli del 2019 entro giugno 2020. Hanno inoltre comunicato che è già stato aumentato il numero di tecnici istruttori che analizzano le domande e la volontà di creare un tavolo di lavoro con i CAA che si riunisca periodicamente, per fare il punto della situazione e verificare procedure e modalità di lavorazione. Anche a Imola, inoltre, la presenza dello STACP sarà garantita con nuovo personale che si occuperà in particolare del settore vitivinicolo. Sicuramente un presidio territoriale più stretto – conclude Zambrini – e un approccio basato sul confronto saranno fondamentali per evitare che ci siano altri ritardi nei pagamenti in futuro, così da salvaguardare il reddito delle aziende agricole e favorire gli investimenti su biologico e agricoltura integrata”.

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