Il boom dei consumi biodinamici: in Italia +96% in 10 anni, in Ue +123%

Biodinamico

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Al webinar tematico riguardante i risultati del progetto “Sviluppo e valorizzazione di produzioni agricole biodinamiche della Regione Emilia-Romagna”, tenutosi il 17 dicembre, sono state offerte e argomentate evidenze e dati derivanti da due ricerche: la prima condotta da SGMarketing ed illustrata da Raffaello Bernardi (nella foto sotto) e la seconda condotta da Alimos e raccontata da Massimo Brusaporci.

LA RICERCA DI SGMARKETING
Per quanto riguarda la ricerca di SGMarketing, questa si è sostanziata in due linee d’indagine: un’analisi di scenario sul mercato europeo dell’ortofrutta biodinamica, realizzata nell’estate del 2018 e una survey quantitativa sul percepito dell’agricoltura biodinamica da parte del consumatore italiano.

L’analisi di scenario sul mercato europeo
L’analisi di scenario ha permesso di dimensionare il mercato europeo dell’agricoltura biodinamica, delineandone anche i trend evolutivi. Dalle parole di Raffaello Bernardi emerge un mercato europeo del biodinamico ancora dimensionalmente contenuto, ma in forte sviluppo, con una crescita delle vendite a valore del 123% tra il 2007 e il 2017, che ha permesso di toccare i 279 milioni di euro. A fronte di tale andamento il segmento biodinamico contribuisce oggi per circa il 3,5% ai complessivi consumi europei di ortofrutta biologica. “Le proiezioni di medio lungo periodo esprimono ulteriori incrementi previsionali con un ritmo molto interessante del 10% annuo in un orizzonte al 2025, per un controvalore che dovrebbe così giungere a 596 milioni di euro”. Tra i driver di questa evoluzione individuati: “In primis la crescente penetrazione del biodinamico nella distribuzione moderna. A seguire il progressivo aumento di ortofrutta ambientalmente sostenibile e a residuo zero, l’espansione del canale costituito dai distributori specializzati, e l’allargamento stesso dei canali di commercializzazione, con lo sviluppo di vendita diretta, con mercati contadini e negozi annessi alle aziende stesse”.

La ricerca ha individuato anche i fattori di freno alla crescita del mercato, tra cui figurano la limitata gamma di ortofrutta biodinamica disponibile e la carenza di produttori strutturati e internazionali, da cui deriva spesso una discontinuità delle forniture che disincentiva i retaliers.

L’analisi della struttura del mercato registra un consumo di ortofrutta biodinamica ancora oggi molto concentrato geograficamente all’interno del contesto europeo su Germania, Francia e Italia “che generano insieme il 75% delle vendite complessive in Europa”. La Germania da sola sviluppa il 43% dei consumi di ortofrutta biodinamica, la Francia il 22%, e l’Italia il 10%.

Per quanto riguarda l’Italia, la ricerca rileva: “in 10 anni è incrementato il consumo di agricoltura biodinamica ad un ritmo significato seppur inferiore a quello europeo”. Si parla di +96% rispetto al 123% dell’Ue tra il 2007 al 2017.

A livello previsionale, sul medio lungo periodo, la ricerca conferma ulteriori incrementi annui ad un tasso del 7% (2018-2025): “Idealmente nel 2025 si dovrebbe toccare poco meno dei 47 milioni di euro di valore del mercato dell’ortofrutta biodinamico in Italia”.

Survey quantitativa sul percepito dell’agricoltura biodinamica da parte del consumatore italiano
Per quanto riguarda la seconda parte del lavoro, la survey sul percepito dell’agricoltura biodinamica da parte del consumatore italiano ha inteso comprendere l’attuale livello di conoscenza e della percezione dei prodotti biodinamici.

La survey ha coinvolto un campione online di 1000 acquirenti di ortofrutta biologica ed è stata realizzata nel gennaio 2020. In generale, ha evidenziato risultati particolarmente interessanti e incoraggianti sia per quanto riguarda il livello di conoscenza del biodinamico, sia in relazione al percepito e alla penetrazione al consumo.

Tra le evidenze più rilevanti, in merito al livello di conoscenza: la metà degli acquirenti di ortofrutta bio intervistati ha sentito parlare del metodo di coltivazione Biodinamico e tale incidenza sale tra i più giovani, con elevato livello di istruzione, reddito alto o medio alto e propensione all’acquisto di prodotti alimentari salutistici, naturali, tracciati e ecosostenibili.

Per quanto riguarda le fonti informative utilizzate per ottenere elementi di conoscenza sul biodinamico, il ventaglio risulta diversificato, ma si evince il rilevante ruolo giocato dal canale online. Bernardi sottolinea a tal proposito: “Il 39% dei conoscitori di biodinamico ha acquisito consapevolezza di tale metodo produttivo su internet, il 16% sui social network e il 14% su blog di cucina”.

E per quanto riguarda i consumi? “La quota degli users di biodinamico si attesta al 26% degli intervistati. Più del 60% di questi l’ha consumato negli ultimi 6 mesi”. Tra le caratteristiche dei consumatori: “Si coglie una maggiore propensione in persone fino a 45 anni di età laureate o con titolo di studio ulteriormente superiori, impegnati in attività imprenditoriali, di libera professione o manageriali, con reddito elevato, figli in casa e prevalentemente orientati all’acquisto di prodotti salutistici”.

Ma quali concetti vengono associati al biodinamico? La ricerca di SGMarketing ha cercato di cogliere anche questa dimensione: “Per gli intervistati che ne hanno sentito parlare, l’ortofrutta biodinamica è naturale e coltivata con metodi rispettosi dell’ambiente e della salute umana capaci inoltre di migliorare la fertilità del suolo. Solo una quota residuale di rispondenti associa a questi prodotti una dimensione edonistica, giudicandolo gustoso da consumare”.

Il campione si è espresso con un livello di gradimento particolarmente elevato nei confronti della filosofia del biodinamico, assegnandole un punteggio di 8.1 su 10.

Rilevante l’evidenza circa il confronto con il biologico: “Oltre i 2/3 di chi ha partecipato al questionario giudica la qualità dell’ortofrutta biodinamica superiore o molto superiore rispetto ai prodotti biologici”.

LA RICERCA DI ALIMOS
La parola è poi passata a Massimo Brusaporci di Alimos (nella foto accanto) che ha raccontato i risultati di una ricerca in un certo senso complementare a quella di SGMarketing, rivolta ad un target molto specifico, un segmento omogeneo che ha evitato di incorrere in problematiche di segmentazione, quello dei docenti. “Abbiamo chiesto agli insegnanti di esprimersi a livello concettuale sul tema e questi hanno espresso un giudizio molto positivo, rispetto al concetto declinato nelle varie sfaccettature del biodinamico”.

Quali sono le fonti di informazione? “I docenti hanno una sensibilità diversa. Il mezzo più utilizzato risulta quello di giornali e riviste (41%). A seguite un pari merito tra tv e internet”.

L’indagine riporta, inoltre, che il 55% non saprebbe dove acquistare biodinamico.

Brusaporci sottolinea: “Viene colta un notevole valore e importanza nell’introdurre biodinamico nelle mense, gli insegnanti assegnano un punteggio di 8,76 a questo tema”.

Un’evidenza che avalla quanto rilevato anche dall’indagine di SGMarketing “Tra i valori associati dagli insegnanti, che non necessariamente hanno fatto un’esperienza gustativa del prodotto, alla filosofia di biodinamico, si rileva che il gusto non viene apprezzato come un valore caratteristico del biodinamico. In questo senso, sarebbe importante lavorare sulla comunicazione della qualità del prodotto”.

Una “chicca” finale: “Domande sul biodinamico sono state poste anche ai bambini, le risposte sono state raccolte e verranno elaborate prossimamente”.

La conclusione dell’indagine di Alimos è promettente per i l mondo del biodinamico. Il biodinamico appare agli occhi della scuola, infatti, come un concetto che porta con sé tanti valori positivi e rappresenta un settore ricco di spunti per fare didattica e trasferire conoscenza. “Lavorare sulle nuove generazioni appare quindi cruciale”.

Stefania Tessari

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