FederBio punta il dito contro l’abuso di pesticidi

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In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, lunedì 5 giugno, la Federazione italiana delle aziende che operano nel settore biologico, FederBio, ha sottolineato in una nota i danni dell’agricoltura industriale e i benefici dell’agricoltura biologica. FederBio ricorda che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha trovato 224 pesticidi in oltre il 60% delle acque superficiali e in oltre il 30% di quelle profonde.

Dati che evidenziano la precarietà delle condizioni del nostro ambiente. L’uso indiscriminato di sostanze chimiche tossiche da parte dell’agricoltura industriale ha portato – si legge nella nota – alla progressiva scomparsa della sostanza organica, alla contaminazione dei prodotti che arrivano sulla tavola degli italiani, per non dire dell’incremento della antibiotico-resistenza indotta dall’abuso di farmaci negli allevamenti intensivi. Dalle rilevazioni condotte nel 2015 da ARPA, ASL e Istituti Zooprofilattici, è emersa la presenza di pesticidi nel 66,1% della frutta e nel 30,9% degli ortaggi. L’inquinamento degli alimenti è un problema concreto, e proprio in questi giorni, è al centro del dibattito europeo per la contaminazione del glifosato, potente erbicida, sulla cui cancerogenicità le autorità competenti hanno espresso pareri discordi.

Responsabile dell’impoverimento del suolo e della qualità dei suoi frutti, l’agricoltura industriale è – sottolinea ancora FederBio – anche la prima causa di inquinamento dell’aria. Lo studio ‘Significant atmospheric aerosol pollution caused by world food cultivation’ (Earth Institute, Columbia University 2016) ha messo in luce come i fertilizzanti azotati utilizzati dall’agricoltura industriale, e l’allevamento intensivo degli animali siano tra i maggiori responsabili dell’aumento del particolato fine, che provoca malattie e morti premature.

Il biologico alleato dell’ambiente

FederBio mette in luce la necessità di un’agricoltura attenta alla preservazione dell’ambiente e propone l’agricoltura biologica come valido alleato per la tutela dell’ambiente e della sicurezza alimentare degli italiani. All’agricoltura biologica sono associati benefici legati alla qualità dell’ambiente, all’incremento della produttività a medio e a lungo termine, alla riduzione sostanziale della necessità di irrigazione e alla diminuzione dei livelli di inquinamento delle acque. I vantaggi cumulativi legati al metodo biologico – come l’assenza di fertilizzanti sintetici, l’apporto di sostanza organica compostata nel terreno, il sequestro di carbonio da parte del suolo, la riduzione delle emissioni agricole di anidride carbonica e dell’utilizzo di energie fossili – determinano un potenziale di riduzione dei gas serra pari a 5,1-6,1 GT (miliardi di tonnellate) di CO2 equivalenti. Questo significa che una conversione globale ai metodi di gestione biologica trasformerebbe l’agricoltura da principale fattore di cambiamento climatico ad attività a impatto climatico zero.

I benefici legati al metodo biologico – aggiunge FederBio – interessano anche la salute degli italiani. Il rapporto scientifico commissionato l’anno scorso dal Parlamento europeo ha evidenziato che il consumo di cibo biologico è correlato alla riduzione del rischio di malattie allergiche e di obesità e alla diminuzione degli effetti negativi sullo sviluppo cognitivo e neurologico dei bambini causati dagli attuali livelli di esposizione a insetticidi, durante la gravidanza e l’infanzia. Le colture biologiche hanno un tenore di cadmio inferiore a quelle convenzionali, il latte e la carne biologici presentano una maggior quantità di acidi grassi omega3, il rifiuto degli antibiotici nella produzione animale riduce al minimo il grave problema dell’antibiotico-resistenza, con benefici per la salute pubblica considerevoli. 

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