Canova investe su IV e V gamma con zuppe, burger e insalate

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‘Sono passati vent’anni da quando, durante un pranzo con Renzo Piraccini e Ilenio Bastoni, scaturì l’idea di realizzare ciò che sarebbe diventato il primo network del biologico in Italia’. Con queste parole Ernesto Fornari, direttore generale di Canova, ricorda la nascita del progetto, divenuto una realtà unica nel comparto con 40 mila tonnellate di volumi prodotti, un fatturato 2016 di circa 75 milioni di euro, con una crescita del 17,5% rispetto all’anno precedente. L’occasione è stata la conferenza del 7 marzo a Bologna dal titolo ‘La quarta e la quinta gamma nel futuro del biologico. Innovazione, salute e servizio’.

Una rete capillare con una gamma di prodotti molto ampia, dalla prima gamma di verdura e di frutta – per il retail e il food service – fino ai germogli – che saranno oggetto di una nuova e intensa attività di comunicazione al consumatore – passando per la prima gamma evoluta e le proposte di legumi secchi, cereali e zuppe.

Quarta gamma, innovazione e biologico sono i driver di crescita di Canova nell’anno di questo importante anniversario. Sono tantissime infatti le novità in serbo, illustrate minuziosamente da Enrico Casadei, responsabile commerciale per la quarta e la quinta gamma. La linea ‘Le Artigianali’, una nuova gamma di prodotti che offre il servizio tipico della quarta e quinta gamma unito ad un livello unico di artigianalità. Insalate tagliate e preparate a mano, in grado di garantire una migliore conservabilità del prodotto e una maggiore personalizzazione della ricetta, proprio perché non industriale. Faranno parte di questa nuova linea 4 diversi tipi di insalate, 2 diverse proposte di Pronti da Cuocere e 3 declinazioni differenti di burger vegetali. Ma non solo, saranno presto in scaffale 10 nuove tipologie di zuppe pronte, oltre a 5 nuovi prodotti che saranno lanciati sul mercato per il periodo primavera-estate, e una nuova linea di erbe aromatiche disponibili tutto l’anno (prezzemolo, basilico, salvia, menta e rosmarino). Infine saranno introdotte sul mercato anche 2 novità nei secchi, ovvero semi di chia e quinoa in confezioni da 200 grammi.

‘Presidiare tutti i segmenti di offerta è per noi fondamentale; il biologico suscita sempre più interesse come del resto i prodotti ad alto contenuto di servizio’, ha spiegato Paolo Pari, direttore marketing dell’azienda.

Il tema dell’ibridazione, dunque le difficoltà di conciliare stili di vita green, che caratterizzano il profilo del consumatore bio, con gli elevati livelli di tecnologia proposti dai cosiddetti prodotti convenience è la questione fondamentale da affrontare nel prossimo futuro. ‘Oltre a proporre nuove ricettazioni, la soluzione è dare nuove chiavi di categorizzazione al consumatore, facendole percepire chiaramente. Ciò si rende nececessario se si vuole riuscire ad elevare ciò che è nicchia a un fenomeno di massa’, ha aggiunto Roberto Della Casa dell’Università di Bologna, nella sua presentazione sul mercato italiano del biologico. La IV e V gamma rappresentano una scelta in grandissimo sviluppo nel biologico – ha pure sottolineato – più 36% anno su anno dei prodotti bio di IV e V gamma, per un giro d’affari nel 2016 di 21 milioni euro. Sebbene si tratti di una fetta di mercato del solo 3% rispetto al totale della categoria, incluso dunque il convenzionale, è evidente che la domanda è in deciso aumento.

Chiara Brandi 

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