Più varietà e quantità per le mele bio VI.P Val Venosta

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VI.P, l’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta, dopo un paio di anni di sottoproduzione a causa degli eventi meteorologici sfavorevoli, ritorna ad una raccolta nella norma anche se il cambiamento dell’assetto varietale intrapreso negli ultimi anni e l’aumento della produzione biologica modificano i pesi relativi di ogni singola varietà.

Riguardo al biologico, quest’anno per la prima volta si arriverà alle 27 mila tonnellate nette e questo trend di aumento della produzione si confermerà anche nei prossimi anni, visto che verranno raggiunti nel 2021 quasi mille ettari di produzione sui 5.200 complessivi, grazie alle superfici oggi in conversione. Il lavoro di espansione del portafoglio clienti e dei Paesi attualmente serviti era già in corso nelle scorse stagioni – pur con volumi ridotti dalle gelate primaverili – ed entra ora nel vivo.

Analizzando nel dettaglio la produzione, Gerhard Eberhöfer, responsabile delle vendite Bio Val Venosta, evidenzia una raccolta eccezionale. ‘Bio Val Venosta è di nuovo in grado di rifornire i propri clienti per 12 mesi fino al prossimo raccolto: un obiettivo strategico fondamentale che ci conferma un player affidabile, con un prodotto di elevata qualità ed un alto livello servizio sia in Italia che all’estero. La qualità intrinseca è eccellente ed il gusto è eccezionale: solo qualche piccolo vizio estetico di ruggine si nota su Golden e Pinova. Cambia l’assortimento varietale e la Gala è diventata la varietà principale nel biologico, seguita da Golden Delicious, Pinova, Red Delicious, Braeburn e Fuji’.

‘Dal punto di vista delle nuove varietà – prosegue Eberhöfer – l’Ambrosia™ Bio, attualmente disponibile esclusivamente in Val Venosta, verrà venduta fino a metà gennaio circa. Da inizio 2019 fino al mese di maggio debutterà poi sul mercato la nuova varietà Bonita Bio, incrocio tra Topaz e Cripps Pink. Relativamente alla Kanzi® Bio quest’anno abbiamo una disponibilità importante di circa mille tonnellate ed il periodo di commercializzazione durerà fino ad aprile 2019’.

‘Dal punto di vista commerciale – conclude il manager – l’inizio della stagione 2018/19 non è stato dei più brillanti, per lo più a causa di due fattori: le alte temperature di ottobre e la buona disponibilità di prodotto regionale non hanno contribuito alla vivacità delle vendite, ma da gennaio entreremo nel pieno degli scambi. Abbiamo il compito di aumentare la visibilità della mela biologica e di mettere nella condizione il consumatore di poter scegliere a colpo d’occhio tra le diverse varietà e i differenti tipi di coltivazione. Solo in questa maniera saremo in grado di crescere nel segmento biologico assieme ai nostri clienti, ed allo stesso tempo creare nuovi spazi di mercato’. 

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