La CIA: ‘Il bio cresce da 7 anni di fila’

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In apertura di SANA, anche la CIA (Confederazione Italiana dell’Agricoltura, secondo sindacato agricolo dopo la Coldiretti) dà i numeri del biologico. Eccoli o (ripassare non fa male) rieccoli. Dopo aver archiviato il 2012 con un +7,3 per cento, il biologico registra in Italia un nuovo incremento delle vendite dell’8,8 per cento nella prima metà del 2013, assicurandosi così il settimo anno di crescita consecutiva – sottolinea la CIA – mentre nello stesso lasso di tempo i consumi alimentari convenzionali crollano del 4 per cento circa.

Vuol dire che il bio non è più un fenomeno di nicchia, ma – commenta la CIA – è uscito definitivamente dalle ‘mode’ per diventare una vera e propria abitudine di spesa, a cui non si vuole rinunciare nonostante la crisi. D’altra parte, secondo i nostri ultimi dati – evidenzia la CIA – oggi il 76 per cento degli italiani dichiara di acquistare prodotti biologici almeno due volte al mese.

Anche il mondo produttivo si dà da fare per rendere il comparto una delle certezze dell’agroalimentare “made in Italy”. Solo nell’ultimo anno, infatti, il numero delle aziende bio è salito del 3 per cento a quota 49.709, con il boom della Puglia (dove gli operatori sono aumentati del 20,3 per cento), della Lombardia (+12,7 per cento) e del Lazio (+10 per cento).

Lo stesso è avvenuto per la superficie dedicata, per un totale di 1,1 milioni di ettari lavorati e un incremento sul 2012 del 6,4 per cento. In particolare, nell’ultimo anno è cresciuta la superficie bio coltivata a olivo (+16,2 per cento), ad agrumi (+15,5 per cento), a cereali (+14,4 per cento) e a vite (+8,6 per cento).

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