Il tempo del turismo sostenibile

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Ora che il duro inverno che abbiamo appena vissuto sta scivolando alle nostre spalle e assaporiamo il primo sole primaverile, almeno nelle ore più calde, in molte città italiane, ci va di pensare al bio come a qualcosa di divertente.

Ci viene una frase bizzarra, da marzo pazzerello: cosa c’è di meglio di un bio-divertimento? Ovvero che cosa c’è di meglio di godere delle bellezze della natura, di stare nella natura, di un cibo sano, di un buon bicchiere in un luogo lontano dagli inquinamenti di ogni tipo che spesso non ci danno scampo dove siamo obbligati a vivere e/o a lavorare seguendo i meccanismi di una società e di un’economia che sembrano sempre meno al servizio dell’uomo?

Ribaltando queste frasi, questi interrogativi, in qualcosa di più specifico e concreto, crediamo che con l’avanzare della bella stagione torni di grande attualità, anzi assuma una consistenza ben superiore al passato, tutto il comparto eco-bio legato al tempo libero, un comparto che è un polmone sempre meno nicchia, sempre più portante dell’economia turistica e non solo turistica italiana.

Quello che a livello di agriturismi bio, di hotel bio, di ristoranti bio, di vacanze ecologiche non è ancora stato fatto e organizzato, per il futuro di questo nostro Paese sarà bene farlo e organizzarlo, passando in fretta dall’ambito del possibile a quello della concretezza. Basta con le occasioni perdute. Sinistra, destra, centro sono abbastanza d’accordo sulle potenzialità del turismo. Facciamogli capire che è di un’organizzazione turistica di un certo tipo che l’Italia ha bisogno.

Mettano insieme le risorse per sostenere una svolta necessaria, la svolta green nell’economia dell’accoglienza. Poiché non tutto si può fare ovunque e nello stesso tempo, potrebbero nascere dei distretti del turismo sostenibile a partire dalle zone più vocate, dove già esistono alcuni presupposti quali appunto sono gli agriturismi bio, i bio-hotel e, perché no, quei bio-distretti che, troppo timidamente, stanno facendo capolino sul territorio nazionale.

Antonio Felice

editor@greenplanet.net 

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