Il CCPB: regolamento sul bio inaccettabile

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La proposta di nuovo regolamento europeo sul biologico può e deve migliorare, perché potrebbe scoraggiare operatori presenti e soprattutto futuri. In sintesi è questo il parere di SINAB, Regione Emilia Romagna, IFOAM EU, emerso dalla tavola rotonda organizzata venerdì scorso da CCPB e Consorzio il Biologico in occasione dell’annuale assemblea di bilancio.

A fine marzo 2014 la Commissione europea ha diffuso una proposta di regolamento che modifica profondamente l’attuale norma comunitaria sull’agricoltura biologica (reg. CE 834/2007), e che verrà discussa e approvata entro il 2017. Davanti a una platea di aziende del bio e addetti del settore, CCPB e Consorzio il Biologico hanno invitato alcuni dei principali protagonisti del settore perché, alla vigilia del semestre europeo presieduto dall’Italia, dal nostro Paese si possa dare un contributo importante perché il nuovo regolamento sia il più efficace e moderno possibile.

Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB, nella sua relazione (scaricabile dal sito www.ccpb.it/blog/2014/05/19/iforma-europea-biologico-aspettative-impatti-prospettive), ha illustrato i punti critici: ‘Oggi il punto di forza del biologico è nella visione d’insieme di tutto il processo di produzioni di qualità, mentre così si rischierebbe un depotenziamento dell’attività di controllo e certificazione e un approccio basato sulla sola sicurezza igienico sanitaria’.

Degli invitati alla tavola rotonda Francesco Giardina del ministero dell’Agricoltura e del SINAB tra le altre cose ha spiegato come la riforma ‘manchi di un approccio che vede il biologico al centro dello sviluppo rurale Europeo e che crei le condizioni per i produttori europei di beneficiare di ulteriori sviluppi del mercato’; Roberta Chiarini della Regione Emilia Romagna stima che con la nuova norma, che rende più difficile le aziende miste che producono sia bio che convenzionale, ‘il 18% delle imprese regionali del biologico potrebbe essere a rischio’; Emanuele Busacca ha presentato la posizione di IFOAM EU che, pur condividendo l’intento di ‘migliorare l’applicazione e implementazione del regolamento’, non ritiene ‘accettabile la proposta così come è ora’.

La speranza e l’impegno di tutti i presenti è quello di lavorare insieme nei prossimi mesi perché queste critiche possano essere recepite e il rinnovo del regolamento essere davvero un’opportunità per tutto il mondo del biologico.

 

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