I controlli sul bio: il governo approva il decreto

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato venerdì 16 giugno lo schema di decreto legislativo recante disposizioni di armonizzazione e razionalizzazione della normativa sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare biologica. La norma aggiorna le disposizioni ferme al 1995, adeguandole anche alle sopravvenute leggi europee. Inizia ora l’iter previsto per la definitiva approvazione.

Il provvedimento ha i seguenti obiettivi: garantire una maggiore tutela del consumatore; assicurare una maggiore tutela del commercio e della concorrenza; semplificare e unificare in un solo testo di legge la materia dei controlli sulla produzione agricola biologica; rendere il sistema dei controlli più efficace anche sotto il profilo della repressione.

‘Vogliamo rendere sempre più forte, sicuro e trasparente – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina (nella foto) – il settore biologico italiano. Siamo leader in Europa per numero di operatori e vediamo una crescita progressiva delle superfici coltivate a biologico. Con questo provvedimento c’è un salto di qualità nei controlli, per dare sempre più garanzie ai consumatori e ai produttori onesti. Mettiamo in un unico testo tutte le disposizioni in materia e soprattutto introduciamo disposizioni contro i conflitti di interesse che si sono verificati in passato. Rendiamo più corretti e trasparenti i rapporti tra controllori e controllati, in modo da rafforzare la credibilità di un settore assolutamente strategico’.

‘Con questo decreto – ha commentato il viceministro Andrea Olivero, che ha la delega per iil biologico – si compie un altro passo per il rafforzamento del bio e si prosegue con l’attuazione del Piano strategico nazionale approvato lo scorso anno, mediante la messa a punto delle disposizioni necessarie per incrementare la tutela del consumatore, garantire la terzietà dei controlli e assicurare sanzioni adeguate per il corretto funzionamento del sistema’.

Sistema dei controlli

Il decreto conferma che il ministero delle Politiche agricole è l’autorità competente per l’organizzazione dei controlli e che delega tali compiti ad organismi di controllo privati e autorizzati; l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari rilascia le autorizzazioni all’esercizio dei compiti di controllo e dunque vigila e controlla l’attività degli organismi; al fine di rafforzare il sistema, al Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri è attribuita, oltre all’attività di controllo sugli operatori, anche quella di vigilanza sugli organismi di controllo; le Regioni e le province autonome conservano ed esercitano l’attività di vigilanza e controllo negli ambiti territoriali di competenza.

In particolare la norma introduce meccanismi a rafforzamento della leale concorrenza e per l’eliminazione dei conflitti di interessi degli organismi di controllo. Per questo si stabilisce che: gli operatori del biologico non possono detenere partecipazioni societarie degli organismi di controllo; gli organismi di controllo non possono controllare per più di 5 anni lo stesso operatore; gli organismi di controllo devono garantire adeguate esperienza e competenza delle risorse umane impiegate; nuovi obblighi di comportamento degli organismi di controllo, che discendono dai principi di trasparenza e correttezza e conseguenti sanzioni amministrative pecuniarie, con funzioni deterrenti.

La norma istituisce una banca dati pubblica di tutte le transazioni commerciali del settore biologico fruibile da tutti gli operatoti del sistema, per rendere più trasparenti le transazioni e più tempestiva l’azione anti-frode e maggiore la tutela dei consumatori.

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