Cosmesi bio, il SANA specchio della crescita

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Cosmesi biologica in primo piano al SANA 2012, che chiude a Bologna martedì dopo quattro giorni intensi di contrattazioni, incontri e convegni. Dieci anni fa Icea (Istituto certificazione etica ambientale) certificava in Italia il primo eco-bio-cosmetico.

E oggi Icea rappresenta al SANA oltre 2.500 eco-bio-cosmetici, con 173 aziende produttrici. E sono ormai 2.560 i prodotti certificati da Icea. La parte del leone la fanno i prodotti per il viso (481), per il corpo (280), prodotti per i capelli (190), saponi (138) e bagnodoccia (125). Molte sono anche le materie prime (962) e poi i prodotti per il make up (121), per i bambini (47), per uomo (43), per l’igiene intima (38), i solari (23), per l’igiene orale (33), deodoranti e profumi (26) e persino i prodotti per gli animali (18).

Di pari passo con il numero dei prodotti, crescono fatturati e case cosmetiche certificate. In tutto, se ne contano appunto 173. Il grosso si concentra in Lombardia (34), Emilia-Romagna (22), Toscana (21) e Veneto (21). Le altre sono distribuite tra Liguria, Umbria, Marche, Trentino, Sicilia, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte. Sono invece 34 le società straniere certificate, concentrate per lo più in Grecia, ma presenti anche in Giappone, Russia, Turchia e Francia.

Le aziende certificate Icea per la bio-eco-cosmesi vengono controllate direttamente con ispezioni svolte periodicamente da personale esperto. A queste si aggiungono i controlli analitici effettuati presso laboratori qualificati sui prodotti immessi sul mercato. Questi controlli sono molto più frequenti di quelli cui sono sottoposti i normali prodotti cosmetici e offrono reali garanzie sulla qualità e il rispetto degli standard bio certificati in etichetta dal marchio Icea.

Da qualche mese, inoltre, è stato fatto un grande passo con l’entrata in vigore dal 2011 di Cosmos, Cosmetics Organic Standard, il disciplinare che definisce e regolamenta il cosmetico biologico e naturale, condiviso e approvato da tutti i principali certificatori europei (Icea, la tedesca Bdih, le francesi Ecocert e Cosmebio, l’inglese Soil Association, che sono stati i membri fondatori dell’intero progetto ideato da Icea). Oggi il disciplinare è operativo e sono stati certificati i primi prodotti.

Ma quali sono i principi cardine di Cosmos, che definiscono un cosmetico ‘naturale’ e ‘biologico’?

I nuovi rigorosi standard europei prevedono due livelli distinti di certificazione, una per il prodotto biologico, una per il prodotto naturale. Per il primo, impone che sia bio almeno il 95% degli ingredienti agricoli ottenibili con semplici metodologie fisiche di estrazione, e almeno il 20% sul totale del prodotto finito, considerando anche l’acqua. Anche il cosmetico naturale non dovrà avere più del 2% di materie prime di sintesi.

Per un prodotto cosmetico garantito e di qualità, si richiede il rispetto di requisiti ambientali con un linguaggio comune, che copre dalla definizione delle diverse categorie di ingredienti cosmetici ai calcoli per quantificare le diverse percentuali di bio, di naturale e di petrolchimica residua, mai superiore al 2 %.

 

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