Biofach docet: il mercato bio cresce ovunque

bio%20okokk_0.jpg

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Biofach è stato, ancora una volta, un appuntamento indispensabile per riflettere sulle tendenze in atto nei principali mercati.

Ecco un quadro della situazione, anche se l’aggiornamento non è ancora aggiornato al 31 dicembre 2014, per nessun Paese.

Germania: maggiore mercato bio in Europa

Il Bundesverband Naturkost Naturwaren – BNN (Federazione tedesca dell’alimentazione e dei prodotti naturali) di Berlino ha analizzato le cifre fatturate nel primo semestre del 2014 dai grossisti di alimenti naturali che hanno partecipato al monitoraggio del BNN: forte di un incremento totale dell’8,9% il fatturato è ancora in netta crescita.

I calcoli si basano sui dati di 18 aziende che rappresentano circa il 75% del volume di mercato nel comparto dei negozi specializzati e costituiscono quindi un fondamento autorevole per una stima sul mercato complessivo degli alimenti e dei prodotti naturali.

Il trend verso un risultato vicino alle due cifre è confermato dal barometro delle vendite per il dettaglio biologico della società di consulenza alle imprese Klaus Braun di Speyer. Nella sua analisi dei dati rilevati da pressoché 300 negozi nel primo semestre del 2014 si arriva a un aumento di fatturato dell’8,2%. Nel 2013, sempre per il dettaglio biologico, detto valore era del 5,8%.

I Paesi Bassi sorpassano la soglia del miliardo

Ottime prospettive per il bio si hanno nella nazione dell’anno di Biofach 2015 dove, stando alle stime dell’associazione Bionext di Zeist, nel 2013 il fatturato realizzato con gli alimenti biologici è salito a 1,07 miliardi di euro. La crescita dovrebbe arrivare a toccare il 6-8% nel comparto bio e il 9% nei negozi di prodotti naturali, sostiene Bavo van den Idsert, direttore di Bionext.

Tramite le catene di supermercati convenzionali l’anno precedente è stato realizzato già il 55% del fatturato, il 30% per mezzo del commercio specializzato, l’8% con l’alimentazione fuori casa e il 7% nei rimanenti canali di distribuzione come, ad esempio, i mercati settimanali, la vendita diretta in azienda agricola e la vendita via internet.

La Francia saluta il bio con un ‘bienvenue’

Nel 2013 la Francia si è potuta fregiare di un lauto incremento del 9% per quanto concerne la superficie coltivata secondo principi ecologici: compresi i 130 ila ettari di terreno in fase di conversione è infatti arrivata a 1,06 milioni di ettari, ponendosi quindi esattamente allo stesso livello della Germania. Il numero di coltivatori è salito a 25.500, quello dei trasformatori e dei commercianti a 12.400. Fino a maggio del 2014 alla cifra di agricoltori bio se ne erano già aggiunti altri 1.000, mentre la superficie era aumentata a oltre 1,1 milioni di ettari.

Non sono cresciuti del 9% solamente i campi, gli orti e i prati coltivati con il metodo biologico bensì anche il fatturato, che è salito a 4,56 miliardi di euro, una cifra che include i 172 miliardi di euro realizzati con l’alimentazione fuori casa. Nei cinque anni intercorsi tra il 2007 e il 2012 il volume di mercato è quindi raddoppiato. La quota biologica sul mercato alimentare complessivo ammonta invece a soli 2,5%.

La ragione di ciò pare potersi ricondurre ai tassi di crescita piuttosto bassi negli anni dopo l’ingresso nel nuovo millennio. Al confronto: negli USA e in Germania la quota di mercato si aggira sul 4%. Tra i gruppi di prodotti nei quali i francesi apprezzano in particolar modo il bio si contano le uova e il latte, dove si raggiungono rispettivamente il 15% e l’11% del fatturato globale dei due comparti.

Italia: aumento di superficie e di fatturato

Nel 2013 il numero di tutte le aziende agricole biologiche, nonché dei trasformatori e dei commercianti attivi nel comparto bio, è salito del 5,4% portandosi a 52.383 unità (SINAB, dati agricoli biologici del Ministero dell’agricoltura italiano). Il numero di fattorie bio è cresciuto del 3,4%, quello dei trasformatori e dei commercianti in ambito bio del 10%. I terreni coltivati secondo i principi biologici sono aumentati di un buon 12,8% raggiungendo gli 1,3 milioni di ettari. Ciò corrisponde a una quota biologica di oltre il 10% sull’intera superficie agricola.

Nell’Italia del Sud (Sicilia, Calabria, Puglia) la coltivazione biologica cresce in modo particolarmente rapido grazie a nuovi programmi di incentivo regionali. In tali aree è insediato il 50% delle aziende agricole, mentre il nord è tradizionalmente più forte nella trasformazione e nel commercio. In Lombardia, Emilia Romagna e Veneto si contano 2.023 produttori di alimenti biologici, vale a dire il 33% di tutte le imprese italiane operanti in questo comparto. Anche la domanda in netta crescita mette le ali al mercato: secondo i dati rilevati dal panel consumatori Ismea GFK-Eurisko di Roma, nei primi cinque mesi del 2014 i fatturati sono aumentati del 17%.

Svezia: il bio è in boom

Forte di un incremento del 30% nel primo semestre del 2014, la Svezia si distinguerà in modo particolare quando si tireranno le somme di tutto l’anno. Alcune catene di supermercati come, ad esempio, ICA (+ 52%), Coop (+ 37%) e Axfood (+ 44%) hanno addirittura superato detti valori. Stando alle indagini condotte da Ekoweb, nel 2013 la crescita ha raggiunto il 13%. Tradotto in cifre assolute il fatturato del 2013 si è quindi aggirato sugli 1,3 miliardi di euro.

Gran Bretagna: leggera crescita nel settore bio

Nel 2013, per la prima volta dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008, il comparto bio britannico ha potuto registrare di nuovo una leggera crescita. Il mercato è salito del 2,8%. Lo ha reso noto la Soil Association di Bristol nel suo abituale rapporto sul mercato: l’Organic Market Report 2014. Il settore bio ha fatturato nel 2013 in Gran Bretagna 2,16 miliardi di euro. Responsabile di questo sviluppo positivo è, tra gli altri, il dettaglio indipendente del quale fanno parte la consegna a domicilio di panieri in abbonamento, le piattaforme online indipendenti, la vendita diretta in azienda agricola, i negozi di alimenti naturali e i mercati settimanali.

USA: felice salto di fatturato dell’11,5%

Ottime prospettive per il bio anche oltreoceano: nel 2013 in USA il fatturato del settore è salito da 31,5 miliardi a 35,1 miliardi di dollari, vale a dire dell’11,5%. Stando all’Organic Trade Association (OTA) di Brattleboro, non si era più riusciti a ottenere una percentuale così alta da cinque anni. Il 92% dei ricavi delle vendite (32,3 mld di US$) è stato realizzato con gli alimenti bio, il resto con articoli non food.

I dati si basano su quanto indicato da oltre 200 aziende leader in ambito biologico sottoposte a valutazione dal Nutrition Business Journal di Boulder. Nel 2013 i cittadini statunitensi hanno speso 760 mld. di US$ in generi alimentari, di cui il 4% in prodotti bio. In alcuni gruppi merceologici come, ad esempio, la frutta e la verdura si ha già un ‘dollaro bio’ ogni dieci dollari di spesa.

 

Seguici sui social

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ