AIAB attacca Copa-Cogeca sugli insetticidi

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‘L’agricoltura mainstream (di massa, ndr) guidata da Copa-Cogeca (l’Unione degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’Unione europea, ndr) dimostra di non avere nessuna visione prospettica dell’agricoltura, né di avere a cuore il ruolo dell’agricoltore quale custode del territorio e dell’ambiente in cui opera. Lo si evince dal suo commento allo studio EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare, ndr) sui neonicotinoidi (insetticidi,ndr), laddove ne difende l’uso quale presupposto produttivo e occupazionale, una linea che coincide con quella delle multinazionali dell’agrochimica. Ma alla luce del rapporto EFSA diviene ormai assolutamente necessario prorogare il divieto italiano dei neonicotinoidi in agricoltura, la cui scadenza è a fine gennaio’.

E’ questo il parere di AIAB sui risultati dello studio dell’EFSA che ‘individua una serie di rischi per le api rappresentati da tre insetticidi neonicotinoidi: clothianidina, imidacloprid e tiamethoxam’. L’AIB aggiunge in una nota che la valutazione fatta dall’EFSA offre un’ulteriore evidenza scientifica alla nocività per le api dell’uso dei neonicotinoidi in agricoltura, una posizione che il biologico porta avanti da tempo e di cui recentemente AIAB si è fatta portavoce nel corso del processo di consultazione sul Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari conclusasi pochi giorni fa.

Questo è il testo diffuso dal Copa-Cogeca il 14 gennaio che ha originato la presa di posizione dell’AIAB riportata qui sopra: ‘Reagendo a un nuovo studio pubblicato oggi dall’Humboldt Forum for Food and Agriculture e relativo all’uso di neonicotinoidi per il trattamento delle sementi nel settore europeo dei seminativi, il Copa-Cogeca ha dichiarato che tali trattamenti aumentano significativamente le rese, il che riveste una grandissima importanza alla luce dell’estrema volatilità del mercato, dell’incremento dei costi dei fattori di produzione, delle condizioni meteorologiche avverse e della crescente domanda alimentare mondiale.

Il trattamento consente di ottenere proventi per 4 miliardi di euro, promuovendo l’occupazione nelle zone rurali dell’UE, e dimostra i benefici della ricerca e dell’innovazione. I risultati di tale studio indicano che il ricorso a trattamenti a base di neonicotinoidi in agricoltura non solo costituisce un grande vantaggio economico per gli agricoltori, ma grazie a un miglioramento delle rese garantisce anche una maggiore produzione di materie prime per l’industria alimentare e di mangimi per l’allevamento.

Ciò è più importante che mai data l’attuale esiguità delle scorte mondiali di cereali e la scarsità del raccolto cerealicolo mondiale nel 2012, il peggiore degli ultimi cinque anni. Il trattamento protegge le colture dai danni causati da insetti, soprattutto la colza, per la quale spesso non vi sono trattamenti alternativi. Senza tale trattamento, vi sarebbe una sostanziale diminuzione della produzione europea di colza e, dunque, della produzione di mangimi e materie prime destinate all’industria alimentare, nonché maggiori danni ambientali.

Gli agricoltori sarebbero obbligati a modificare radicalmente il loro modello aziendale e i loro metodi di produzione. Il trattamento presenta inoltre dei vantaggi per la salute, assicurando vegetali sani e cereali con livelli inferiori di micotossine. Allo stesso tempo, fornisce opportunità occupazionali a 50.000 persone nelle zone rurali dell’UE, il che è particolarmente importante nel contesto dell’attuale crisi economica’.

Questo testo conferma quanto il movimento del biologico e dell’agricoltura sostenibile sia debole all’interno delle tecnocrazie e della politica agricola di Bruxelles e quanto invece siano forti le lobby dell’agricoltura convenzionale soprattutto legate al ciclo produttivo delle colture estensive e della zootecnia.

 

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